Accadde oggi
Prima pagina del 15 dicembre 2003: il giorno prima la quarta divisione di fanteria americana e i peshmerga curdi catturarono Saddam Hussein (l'"Asso di picche" del famigerato mazzo di carte con la faccia dei super ricercati del regime) nel villaggio di Al Dawr, vicino Tikrit, nel nord del paese. Il Rais probabilmente fu tradito proprio da uno dei suoi familiari: sulla sua testa pendeva una taglia di 25milioni di dollari. L'annuncio della cattura fu un vero show: venne mostrato alle televisioni di tutto il mondo sudicio, con la barba incolta e l'aria di chi si è rassegnato al proprio destino. Quasi due anni dopo inizierà il processo di primo grado e il 26 dicembre 2006, Saddam fu condannato a morte per impiccagione dalla Corte d'Appello. Quattro giorni dopo il 30 dicembre, alle 6 del mattino, ora irachena, fu eseguita l'esecuzione, le cui immagini, riprese da un telefonino, fecero il giro del mondo.
Correva l'anno... 🔙
1970: a Partinico, in Sicilia, nasce la prima radio libera, che avrà una durata brevissima, solo 24 ore. I due promotori, Franco Alasia e Pino Lombardo, sono due dei più stretti collaboratori di Danilo Dolci, educatore e attività della non violenza. Viene chiamata "la radio dei poveri cristi". E' il pomeriggio del 26 marzo 1970: "Qui parlano i poveri cristi della Sicilia occidentale", si sente il messaggio anche all'estero, persino negli Stati Uniti. Peccato che la legge vieti di infrangere il monopolio della Rai. Un blitz di polizia e carabinieri chiude per sempre l'esperienza di questa prima radio libera e i due saranno, in un primo tempo, condannati per violazione delle norme del codice postale e delle telecomunicazioni - una norma del 1936. In seguito poi saranno assolti. Interessante ricordare che, dopo il messaggio introduttivo, dalla radio partì una trasmissione di denuncia sulla situazione dei terremotati, raccontata dai sopravvissuti stessi.
Di seguito una pagina sbiadita, purtroppo, tratta da un giornale locale, del 27 marzo 1970.
L'articolo del
mese
10 dicembre 2025: siamo arrivati ormai alla fine del primo anno per un sito, questo, che è nato come una sfida. Il mio desiderio era far conoscere le tante prime pagine presenti nella mia biblioteca personale. In gran parte si trattava di pagine originali, in qualche altro caso di copie anastatiche. Il bilancio di questo mio lavoro può considerarsi positivo: se sono corretti i dati che sonno riuscito a reperire, qualcuno ha sempre visitato questo sito e spero lo abbia apprezzato. Il mio intento ora è di continuare a tenerlo aggiornato, in particolare per quanto attiene la rubrica nella home page, ossia "Accadde oggi". Poi continuerà ad aggiornare, nei limiti di tempo, anche le altre rubriche, compreso questo articolo del mese. Avvicinandosi le feste natalizie anticipo i miei migliori auguri a tutti coloro che visitano questo sito e li ringrazio. In ultimo vorrei ricordare un amico carissimo che ci ha lasciati proprio in questi giorni, un grande artista della fotografia oltre che un vero antifascista: Bruno Baraccani. A lui va questo mio pensiero di ringraziamento per l'amicizia che mi ha concesso in tanti anni in cui ci siamo frequentati.
Uno sguardo ai periodici
Una sorridente Roberta Giusti è nella copertina del settimanale Radiocorriere Tv del 4 gennaio 1970. Giunto al suo 47° anno, era diventato davvero una rivista non solo di informazione televisiva ma di grandi indagini giornalistiche e peccato davvero che, qualche decennio dopo, sia stato chiuso definitivamente. La concorrenza con altri settimanali e, soprattutto, i nuovi strumenti di informazioni, hanno segnato la conclusione di una storia, quella del Radiocorriere, davvero importante per ricostruire il tessuto sociale italiano. Dal primo fascicolo del 18 gennaio 1925, nato come Organo ufficiale della Unione radiofonica italiana, aveva assunto l'espressione che poi conserverà, soltanto il 5 gennaio 1930, con la denominazione Radiocorriere EIAR.
Una pagina di Sport
Sono trascorsi più di 42 anni da quel giorno, ma com'è possibile dimenticare la "fucilata di Goodwood"! Così è stato chiamato lo scatto vincente di Beppe Saronni il 5 settembre 1982 in terra inglese, dove si disputava il Campionato del mondo professionista di ciclismo. Per chi soprattutto come me era un suo tifosissimo il godimento fu duplice, pensando che a tirargli la volata fu proprio il suo grande rivale Francesco Moser che lo pilotò fino a 700 metri dal traguardo. E fu proprio qui che partì la "fucilata"! Quel giorno stavo partendo per la Francia e non potei vedere il trionfo del mio idolo, ma proprio in terra transalpina acquistai il settimanale che propongo qui di seguito. I francesi, che pure puntavano sul loro campione Bernard Hinault, esaltarono l'impresa di Saronni. Sul podio, accanto a lui, l'americano Greg Lemond e l'irlandese Sean Kelly. Guardatevi le immagini di quel successo: a rivederle viene davvero ancora la pelle d'oca.